domenica 26 aprile 2009

Degrado e vandalismo presso l'ex foro boario



MODICA (RG) – Nulla è cambiato da quando l’obiettivo della nostra fotocamera aveva immortalato lo scempio e l’abbandono in cui versava l’area già oltre un anno fa come riportato nell’inchiesta pubblicata sul Quotidiano di Sicilia n. 36 del 26/02/08. E così il tempo passa, ma i problemi permangono insoluti; nulla, infatti, in questo posto è cambiato, anzi potremmo dire che man mano che il tempo passa i problemi si acuiscono sempre di più.Qui le discariche abusive sono diventate la normalità e vi si trova di tutto, persino il pericoloso eternit contenente il noto amianto. Già nell’area esterna al sito è possibile scorgere un paio di discariche abusive dove rifiuti di qualsiasi genere, ammassati nelle vicinanze dei cassonetti per i rifiuti solidi urbani, insozzano lo spazio antistante l’area che dovrebbe svolgere la funzione di parcheggio anziché la funzione di discarica. Un’area attrezzata, quella intitolata a Padre Rosario Basile, costata parecchi soldi pubblici, ma che oggi si trova nel totale abbandono, preda di vandali e di chi incivilmente si permette di insozzare e distruggere un bene che è di tutta la città. E’ facile notare, infatti, già dall’esterno della struttura adibita a spogliatoi, le tracce degli atti di vandalismo che hanno ridotto tale struttura in una sorta di letamaio. Tutto è stato distrutto e sfasciato, dalle porte alle finestre, dai muri, insozzati da scritte volgari, ai pavimenti simili a quelli di una stalla. Lasciamo la struttura sportiva e ci spostiamo verso l’ingresso dell’ex mattatoio comunale e subito ci accoglie un’enorme discarica abusiva dove vi è stato abbandonato di tutto. Percorriamo l’area retrostante l’immobile e qui le discariche abusive sono disseminate ovunque, persino una discarica di eternit sgretolato è presente accanto ai muri esterni dell’immobile ormai inutilizzato e fatiscente, costituendo essa un costante pericolo per l’uomo e per l’ambiente, vista, tra l’altro, la sua vicinanza all’alveo del torrente Pozzo dei Pruni. Tutto ciò è ancora più grave visto che tale degrado, e il conseguente pericolo, continua a persistere in un sito di proprietà del Comune, il che fa pensare che, purtroppo, nessuno controlla e nessuno si preoccupa di preservare un bene pubblico con le gravi conseguenze che il patrimonio immobiliare non solo non viene utilizzato, ma, col tempo, si autodistrugge e diminuisce enormemente di valore. Sarebbe, perciò, più opportuno, visto che il Comune non riesce, per qualsivoglia motivo, a preservare un bene pubblico, che si procedesse alla sua alienazione e con il ricavato realizzare magari altre infrastrutture pubbliche al servizio della collettività, quali strade, scuole, reti idriche e fognarie, di cui alcune zone della città ne sono ancora prive. Continuiamo la nostra perlustrazione e scorgiamo che anche l’alveo del vicino torrente non è esente dal degrado che caratterizza l’intera area; qui tra i tanti rifiuti trascinati dalla corrente, è possibile scorgere anche rifiuti nocivi che qualche incivile cittadino ha irresponsabilmente gettato. Anche i rifiuti elettronici hanno trovato qui il luogo ideale per il loro abbandono; proprio accanto all’alveo del torrente scorgiamo i resti di computers e stampanti che qualche altro incivile cittadino ha pensato bene di disfarsi in tale becero modo. Altri mucchi di rifiuti, derivanti da lavori edili, decorano la restante area esterna all’immobile, adibito al suo interno al deposito di attrezzi e di altre cianfrusaglie di proprietà del Comune. Ci dirigiamo verso l’uscita dell’area dell’ex foro boario e qui, in quella che sembra una stradina secondaria, scopriamo una vera vergogna, parola, tra l’altro, riportata con lo spray in un vecchio mobile abbandonato insieme con altri rifiuti; anche qui non manca, purtroppo, il pericoloso eternit. Poco distante, infatti, delle lastre, che una volta servivano da copertura e che anziché essere state smaltite così come la legge prevede, presso ditte specializzate, sono state invece abbandonate per strada insieme agli altri rifiuti.

Modica, 29/03/09 Marcello Medica

Fonte: Quotidiano di Sicilia

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