venerdì 24 aprile 2009

Contenuti, folklore e non violenza


Da qualche ora siamo tornati dalla manifestazione contro il G8 di Siracusa, la manifestazione tanto temuta, tanto attesa dalle forze dell’ordine e da tutti coloro che speravano in una mal riuscita dell’evento. Tutto comincia giovedi mattina alla Sala Randone con il secondo appuntamento dei forum tematici, in questo secondo giorno di “contro G8” si è parlato di Lavoro, Precarietà e Immigrazione, con il contributo di vari interventi dei settori. Importante è stata la testimonianza dei ragazzi Somali che hanno accenato alcuni dei motivi per i quali sono costretti a scappare dalla loro terra, ci hanno raccontato della loro voglia di integrazione nella società e nel mondo del lavoro. Molti contributi hanno parlato del precariato, del lavoro a volte poco sicuro, sottopagato; un’importante discussione che ha fatto luce su alcuni dei problemi più acuti e gravi del meridione, di questa terra che paga le conseguenze dei soliti potenti, dei “grandi 8”, della politica collusa con la mafia. Il forum si conclude alle 13 circa, subito si sale a Piazza Sgarlata, zona Bosco Minniti, nella parte alta di Siracusa. Chissà nel frattempo di cosa staranno discutendo i “grandi 8” dell’ambiente, chissà quali decisioni in favore dei cittadini staranno venendo fuori. E intanto il concentramento del corteo va avanti, tuti insieme a sfilare, a gridare il proprio dissenso contro una politica distruttiva che non tutela il territorio e la salute dei cittadini, ma che specula e fa affari senza alcuno scrupolo. Siamo in tanti, associazioni, coordinamenti, partiti, sindacati, liberi cittadini, il folto gruppo degli immigrati che per tutta la durata del corteo contribuisce a rendere sereno e musicale il contesto. Ma dove sono i Black Block? Dove sono i violenti? Dove sono coloro che daranno fuoco a un’intera città? Si vedono solo tante persone, si pensa circa 3 mila, tanta gente che sfila, che grida slogan, che si diverte, che discute, che crede in un mondo migliore. Tanti sono i cittadini siracusani che osservano il corteo dai loro balconi, alcuni decidono di scendere in strada, di aggregarsi alla folla. Le forze dell’ordine sono in assetto di guerra, questi sono gli ordini; per tutto il percorso non si vedono cassonetti, panchine, pattumiere, tutto rimosso per evitare il loro uso improprio da parte dei manifestanti. Il corteo procede senza alcun problema, in maniera assolutamente pacifica, senza provocazione né da una né dall’altra parte. Sono scesi fino a Siracusa anche i ragazzi della Campania, intonano cori ironici e forti. Si passa con assoluta calma anche il blocco di una strade da parte delle forze dell’ordine, il lungo corteo arriva a destinazione, al Phanteon. Tutto è riuscito, tutto è andato liscio. Molte erano le attività, i negozi, le banche, i bar che hanno deciso di rimanere chiusi, addirittura serrando le vetrine, sigillando i bancomat, adottando misure assolutamente fuori luogo con il contesto. Migliaia di euro buttati al vento con l’attesa dei manifestanti distruttori e violenti. Infine, nonostante abbiano rimosso i cassonetti, la piazza Phanteon la lasciamo pulita, raccogliamo bottiglie, carte e rifiuti. Ma questo non lo dirà l’informazione nostrana, non farebbe “buona” notizia. Francesco Ruta

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