martedì 20 gennaio 2009

I clochard in tempi di crisi


La crisi economica è ormai duratura, i suoi effetti avranno ripercussioni per ancora molto tempo nella maggior parte degli Stati tra cui, ovviamente, l'Italia. La bolla si è rotta di nuovo, la finanza non è la realtà e qualcuno se n'è accorto; tuttavia, miliardi e miliardi sono stati stanziati a favore delle banche, i manager sono salvi e tutti i normali cittadini ne pagano felicemente le spese.
L'Italia è in recessione, Berlusconi non ci crede e Tremonti (Ministro dell'Economia) sembra ne capisca meno di tutti. Il Pil non cresce e saremo presto fuori dai limiti di Maastricht.

C'è crisi, ma non abbiate paura! Bisogna acquistare: comprate, che la crisi passa. Non avete i soldi? Con la social card si risolve tutto: qualche giorno fa una gaia giornalista del Tg5 ha annunciato che, per fortuna, il settore del lusso non è in calo, anzi! All'ultimo salone dell'automobile in Germania i nuovi modelli sono stati presentati, fatevi avanti.
I centri commerciali sono sempre aperti, le commesse ansiose di aspettarvi, i saldi veramente ottimi! Scarpe, borse, accessori, jeans: tutto a metà prezzo, dopo averlo prima aumentato.
Anche il settore della moda, delle grandi firme, non conosce soste: ah, l'arte, dovremmo darci tutti a quella. Nel frattempo Giorgio Armani se la prende con Dolce&Gabbana, accusandoli di plagio. Capita in tempi di crisi.
Il Manchester City vuole comprare Kakà dal Milan sborsando 120 milioni di euro per la società e 15 per il giocatore: Maurizio Mosca ha definito l'offerta una delle “follie” del calcio. Ah, se non ci fossero...
Una recente ricerca negli Stati Uniti ha dimostrato che le donne hanno orgasmi migliori con uomini ricchi: economia monetaria e prestazioni sessuali, un nesso imprescindibile?
Ma dov'è questa crisi? Un'altra invenzione dei soliti comunisti che ce l'hanno con i governi? Una scusa degli operai fannulloni che sono stati licenziati?
I manager continueranno a spostarsi in Suv, Armani proporrà la nuova moda primavera-estate, le donne cercheranno uomini migliori per orgasmi ricchi, le commesse saranno sostituite da automi che non pretenderanno contratti sindacali. Bene.
Ieri, nella nostra benedetta e favolosa società civile, un altro clochard è morto su una panchina. Freddo e fame sembrano essere state le cause principali. Ma dove, negli arretrati paesi musulmani?
No, a Milano. Poco tempo fa, a Rimini, ricorderete come si è cercato di bruciarne uno vivo.
Solo che ormai la parola clochard sembra quasi una griffe piuttosto che il sinonimo di senzatetto: ovvero ” Chi non ha tetto, casa, alloggio in cui ripararsi” recita lo Zingarelli.

Rosario Di Raimondo


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