mercoledì 14 gennaio 2009

Chissà che succederà


Attualmente lo scenario politico italiano appare tutt’altro che pienamente rappresentativo e stabile infatti, per la prima volta nell’Italia repubblicana, in parlamento non sono presenti quelle forze comuniste e socialiste che hanno caratterizzato la storia e l’evoluzione politica italiana e non solo. Tuttavia a destar maggior sconforto, vi è il fatto che al momento noi tutti italiani, non solo abbiamo un presidente del consiglio volto a far politica più sull’immagine, ed i propri interessi che alla risoluzione delle gravi problematiche che colpiscono le famiglie, il lavoro e, più in generale l’ambito socio-economico, ma abbiamo anche un’opposizione, che a mio modo di vedere, non è in grado di svolgere in modo sereno e fruttuoso le proprie azioni. L’attuale opposizione presente in parlamento, formata da UDC, Italia dei Valori, e PD appare infatti molto frammentata e soprattutto poco credibile e propositiva. Infatti è assurdo come il partito di Casini possa ad esempio dare pareri sfavorevoli a parti e mezzi del programma politico Berlusconiano quando, in vari comuni, province, e regioni sono al governo o all’opposizione insieme, tenendo in considerazione inoltre che sino al 2006 erano insieme anche al governo nazionale e Casini era tra l’altro Presidente della Camera. E’ altrettanto assurdo ed incredibile come Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, possa far politica sul senso di responsabilità, sul senso di civiltà e sul senso di legalità e poi, quando si trova in una situazione in cui il figlio viene indagato, lui il fautore della buona giustizia, non prende provvedimenti, non prende nessuna posizione, anzi cerca di giustificare il proprio figlio sostenendo tesi illogiche e prive di fondamento. Ed infine il Partito Democratico, partito nuovo, che ha tratto le sue fortune dal fatto che circa il 30% degli elettori della sinistra radicale, alle scorse elezioni politiche, credendo a ciò che è stato decantato da Veltroni in relazione al voto utile, lo hanno votato, ad oggi ha svolto un’opposizione legata essenzialmente al contrasto e non propositiva, anche perché non è poi tanto slegato ed indipendente dai poteri forti. Se si considera tutto ciò si mette in evidenza, da un lato una sconfitta del Partito Democratico che invece di prendere consensi al centro (questo era infatti l’obiettivo, almeno quello espresso pubblicamente) li ha presi a sinistra; e dall’altro lato che in prospettiva futura, per l’elezioni europee, rimanendo così la legge elettorale, il PD non solo dovrà far fronte al problema della collocazione a livello europeo, che potrebbe portare a scissioni viste le diverse visioni all’interno del partito, ma potrebbe anche rischiare di ottenere consensi inferiori al 30% su base nazionale, non avendo a disposizione il voto utile, e di conseguenza far diventare il progetto democratico non più credibile visto che si parlava di un partito del 35%. Per quanto concerne invece, il futuro della sinistra italiana, quella attualmente non presente in parlamento, ma presente con i propri rappresentanti a livello locale, le alternative sono due: la riunificazione comunista proposta dai Comunisti Italiani e da Ferrero; o una costituente di sinistra, tesi avanzata da Vendola, da Sinistra Democratica, e dai Verdi. In generale, qualunque sia la proposta che prevarrà, o qualunque scissione ci sarà, perché è molto probabile che si attueranno entrambe le alternative, l’unica strada da seguire sta nell’attuare un maggior radicamento nel territorio, e nel rendere credibile, efficiente ed efficace un programma di vera politica sociale. Dunque si tratta di ricostruire una sinistra come grande forza di politica sociale, basandosi su proposte ed idee reali, ripartendo da quanto fatto sino al 2006. Bisogna fare tutto ciò tenendo in considerazione che è possibile riuscire a raggiungere tale obiettivo, perché non bisogna dimenticare che Berlusconi non ha vinto l’elezioni grazie al consenso che ha avuto da parte della popolazione più agiata, ma è riuscito a vincere con tali proporzioni soprattutto grazie al consenso decisivo che ha ricevuto da parte della popolazione che si trova in una situazione di disagio e quasi povertà, contesto che la sinistra dovrà attentamente valutare, ed a cui dovrà porre un rimedio serio e credibile.

Federico Scirpa

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