giovedì 14 maggio 2009

A Concetta Vindigni va il premio, “prima abusiva delle elezioni europee”


Comincia l’ennesima campagna elettorale, stavolta si vota per il rinnovo del Parlamento Europeo. Una nuova tornata elettorale, le solite facce, o quasi, che si mettono in gioco per accedere al parlamento di Strasburgo. Con questo appuntamento elettorale è “d’obbligo” l’uscita dei manifesti per propagandare il proprio volto e il proprio nome e partito, chiaramente tutto ciò deve essere fatto in maniera abusiva. Ed ecco che giorno 13 maggio possiamo assegnare a Concetta Vindigni, Udc, il premio “prima abusiva delle elezioni europee”, un merito che molti altri avrebbero voluto avere, ma che per questa volta grazie alla scaltrezza e alla velocità è andato alla Vindigni. Ma come, proprio lei che milita in un partito stracolmo di valori, in cui si parla di famiglia e del suo rispetto, ma allo stesso tempo molti del partito sono divorziati, risposati, amanti e via dicendo. Proprio lei che è dell’Udc, partito che sventola il rispetto delle regole, delle leggi; come può accadere tutto ciò? chissà, sarà l’aria della campagna elettorale che va in testa e che scombina i comportamenti di facciata, utili solamente in pubblico. E’ chiaro che non è la prima e che non sarà l’ultima, e proprio per questo è il momento di dire un “no” convinto a queste forme di illegalità che dimostrano il basso livello della classe politica. Attenzione candidati alle Europee, non vi permettete di fare affiggere i vostri manifesti negli spazi a voi assegnati, ci sono tante belle case del centro storico che vi aspettano.

Francesco Ruta

2 commenti:

faberaio ha detto...

E brava la Signora Vindigni, ma c'è di peggio nella lista dei candidati Udc alle europee di cui fa parte quest'ultima. Ad es.:
Saverio Romano:
Il pentito di mafia Massimo Ciancimino (figlio dell'ex sindaco mafioso Vito Ciancimino) lo accusa di avergli pagato tangenti per 100 mila euro per questo è iscritto nel registro degli indagati della DDA di Palermo.
Antonello Antinoro:
Il 14/05/09 riceve un avviso di garanzia con l´accusa di voto di scambio con dei boss mafiosi del clan di San Lorenzo di Palermo, 3000 Eurini per 60 voti, cioè 50 euro a voto, così poco!!!
Giuseppe Naro:
Condanna a un anno e sei mesi per associazione a delinquere, corruzione e turbativa d’asta.
Giuseppe Gianni detto Pippo:
qui la lista è davvero lunga, provo a riassumere,nel 90 è testimone di nozze della figlia di un pregiudicato insieme al boss Nello Nardo. Nel 99 il pentito di mafia Francesco Marino Mannoia lo aveva accusato d'aver aiutato alcuni affiliati a Cosa nostra detenuti in carcere prescrivendo falsi certificati medici, "Ci insegnava a simulare false malattie per ottenere ricoveri d'urgenza".Infine la perla, nel 2005 durante la seduta parlamentare sulle quote rosa in parlamento promossa da Stefania Prestigiacomo,si lasciò scappare la frase: «Le donne non ci devono scassare la minchia». Cara Signora Vindigni, alla luce di quanto scritto sopra volevo chiederle: Cos'è per lei la mafia in Sicilia? Chi sono i mafiosi in Sicilia? Cosa fa lei per combattere la mafia nella sua terra?

SOL INVICTUS ha detto...

MANIFESTO SELVAGGIO
Premetto che sono contrario alla pratica del manifesto selvaggio in occasione della campagna elettorale, soprattutto perché questo tipo di condotta, così disinvolta, penalizza i candidati che non dispongono di cospicue risorse finanziarie e di conseguenza favorisce l’altra categoria.
A tal proposito voglio raccontare una mia esperienza personale allorché, nel giugno del 1994, mi ritrovai coinvolto, per cause di forza maggiore, come candidato alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Ragusa.
In quella occasione, i candidati nella mia lista eravamo in sette. In ogni tabellone elettorale dei vari comuni, il nostro partito disponeva di un solo spazio dove attaccare i manifesti dei sette candidati.
Era evidente che sette manifesti di candidati diversi non potevano stare in un solo spazio elettorale se non l’uno sopra l’altro. In tal modo, chi poteva pagare gli attacchini privati che giravano senza sosta per i vari comuni, aveva i manifesti sempre in bella vista, mentre i miei venivano regolarmente coperti. Una sera a Modica trovai l’attacchino di un candidato danaroso di guardia allo spazio elettorale. Costui mi disse papale papale:<< Se attacchi il manifesto te lo copro subito>>. Capii all’istante che la lotta sarebbe stata impari e la sconfitta inevitabile, così desistetti e me ne andai. Era inevitabile che qualche mio manifesto andasse a finire fuori posto.
Alla fine, dopo tanta fatica e tanti soldi spesi, non fui eletto. Nonostante i 430 voti presi , me ne mancarono circa altri 400, voti che vennero a mancare perché il politico che mi doveva sostenere si era dileguato in modo ambiguo. Dopo di ciò, oltre al danno ci fu anche la beffa. Mi furono comminate 6 multe solo dal Comune di Modica, multe che andavano da 200 mila lire a 2 milioni di lire ciascuna. Non avendo avuto prima esperienze del genere, mi rivolsi telefonicamente al mio politico sostenitore. Costui mi disse che mi avrebbe fatto sapere qualcosa.
Mentre aspettavo, ancora una volta fiducioso, il suo consiglio, venni a sapere, da una persona di un altro schieramento politico, che bisognava presentare ricorso in Prefettura entro il termine stabilito nella multa. Feci appena in tempo a presentare ricorso e me la cavai pagando la somma di 350 mila lire per tutte e 6 le multe. Dopo qualche tempo, il mio politico sostenitore, senatore della repubblica, si fece sentire, ma solo perché si appressava la data per il rinnovo della sua candidatura. A proposito… neanche il mio sostenitore politico fu eletto, gli vennero a mancare 300 voti circa.