giovedì 12 febbraio 2009

Cavallino “pazzo”, emergenza rientrata


Questa è la stagione delle entrate e delle uscite da parte di diversi politici dai rispettivi partiti dello scenario provinciale; molti sono stati gli abbandoni, gli addii e le entrate, ma quella che ha fatto più scalpore e soprattutto che ha avuto i risvolti più “comici” è stata la vicenda di Tato Cavallino, consigliere comunale del Pdl a Modica. C’è da ricordare che Cavallino ha cominciato la sua “splendida” carriera politica tra le fila dell’Udc, poi ha abbandonato il partito dello scudo crociato per approdare a Forza Italia, nel quale è stato uno degli “eliminati” da Riccardo Minardo dalla lista per le amministrative del 2007. Infine Cavallino ha militato nel Pdl per poi dichiararsi indipendente durante il Consiglio Comunale del 2/02/09, dicendo che non si sentiva più a suo agio nel partito di Berlusconi. Per qualche giorno abbiamo assistito ad attacchi incandescenti gridati dai vari esponenti del Pdl modicano, tra cui quello dell’On. Nino Minardo, il quale scagliava accuse contro il “traditore” Cavallino e contro i vertici dello Iacp ( Istituto Autonomo Case Popolari) dicendo che: “…ribadisco la mia amarezza mista a rabbia di fronte alle motivazioni che hanno travagliato Cavallino portandolo ad esprimere un malessere che poco aveva di politico ma molto invece di personale. Un malessere legato alle imposizioni ed alle mortificazioni che ha subito sul suo posto di lavoro, lo IACP, e che hanno solo una matrice politica, quella del partito di riferimento del presidente di quell’istituto. Per questo ribadisco la mia richiesta al Presidente Franco Antoci di rimuovere il vertice di quell’istituto perché non è possibile tollerare ancora che chi dovrebbe pensare esclusivamente ai problemi della gente che abita negli alloggi popolari della nostra provincia, pensi invece a far politica, lo dichiari in modo palese sui giornali e nelle tv, e lo faccia anche in modi poco consoni come dimostra la vicenda di Tato Cavallino” (FONTE www.radiortm.it – 07/02/09). Le affermazioni fatte da Nino Minardo sono da considerarsi gravissime e se fossero vere, si dovrebbero portare avanti azioni legali contro i vertici dello Iacp per aver messo in atto atteggiamenti contro Tato Cavallino sul posto di lavoro. Altra cosa importante della vicenda “Cavallino andata e ritorno” è il legame totale che c’è con l’ente per le case popolari e con la sua poltrona, detenuta da un personaggio vicino all’Mpa ibleo; ovviamente tale posto di potere e di riscossione elettorale farebbero gola a diversi partiti, ma per voce di Nino Minardo, quando afferma che il presidente della Provincia Antoci dovrebbe rimuovere il presidente dello Iacp, sembrerebbe che proprio al Pdl interesserebbe questa carica. L’ultima analisi fondamentale da fare sulla questione è quella legata al ritorno di Cavallino nel partito, avvenuta pochi giorni dopo la dichiarazione d’indipendenza. Cosa ha fatto cambiare idea al consigliere del Pdl a tal punto di tornare sui suoi passi? Cavallino ha dichiarato alla stampa che “Nessuna promessa di assumere posizioni di potere, semplicemente un confronto forte e leale, con l’onorevole Nino Minardo, con tutto il partito e con quanti mi sostengono giorno per giorno nella mia azione politica – sottolinea Cavallino - in cui sono stati chiariti i modi di affrontare e risolvere alcune problematiche, oltre alla riconferma della stima e dell’affetto che tutti hanno dimostrato nei miei confronti…” (FONTE www.radiortm.it – 10/02/09). Dunque il rientro di Cavallino è dettato solamente da un chiarimento avuto con Nino Minardo, il quale non avrebbe promesso nessuna carica di potere. Probabilmente se ci saranno ancora pressioni sulla rimozione di Giovanni Cultrera da Presidente Iacp da parte del Pdl, e il Presidente della Provincia Antoci asseconderà la richiesta, la poltrona potrebbe essere usata per “ripagare” il ripensamento di Cavallino, il quale ha deciso in pochi giorni di rientrare nel Popolo della Libertà.


Francesco Ruta

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