martedì 30 dicembre 2008

Project Censored





Da più di trent’anni negli Stati Uniti ha preso vita un progetto detto “project censored” che si propone di rendere noti quei fatti censurati o scarsamente trattati dai media, il risultato materiale conseguito è l’edizione annuale di un libro contenente trattazioni dei dieci fatti più sottovalutati e sottaciuti dell’anno. L’idea appare di gran lunga coinvolgente ed infatti ha ormai ottenuto ampio consenso presso la popolazione e sta pian piano rimarginando quegli spazi di disinformazione contro cui l’idea era stata lanciata. Quello che caratterizza questo movimento è la ricerca costante della verità di notizia attraverso attenti studi verso i fatti e gli atti che accadono: è proprio tramite il lavoro di studenti e docenti universitari facenti parte del progetto che negli stati Uniti si è avuto notizia del calpestamento del diritto costituzionale dell’Habeas Corpus, diritto in base al quale una persona può ricorrere per difendersi dall’arresto illegittimo di se stessa o di altra persona, e che qualcuno ha deciso di opporsi riuscendo nel 2007 nel ripristino del principio. La voglia di verità e di disinteressata informazione che caratterizza il movimento è esattamente quella troppo spesso carente nei nostri media; quella a cui più spesso siamo sottoposti è infatti una faziosa informazione che tende più a sopire eventuali animi discordanti e a ricondurre tutti alla medesima opinione, troppo spesso quella già governante, che ad informare. La stessa voglia di informazione vera della “project censored” caratterizza alcuni personaggi della nostra scena pubblica che però fino ad adesso hanno prodotto solo singolarmente senza dare vita a progetti di più ampio spessore e di più larga partecipazione, come quello americano. Un progetto come il “project censored” sarebbe adesso fondamentale nel nostro paese considerando il monopolio sui mezzi di informazione che caratterizza ad oggi il nostro sistema.


Marta Iozzia

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