lunedì 3 agosto 2009

“LIBERA” E I PRIMI PASSI NEL TERRITORIO IBLEO


Ci sono una serie di valori che Libera, il movimento antimafia più radicato in Italia e all’estero, porta avanti attraverso una fitta rete di volontari che ogni giorno risponde alla domanda che è ormai uno slogan dalla forza trascinatrice:

“Tu da che parte stai”? Cioè: Da che parte stai rispetto alla Legalità, intesa non come mero legalismo o solo rispetto delle regole(che già sarebbe tanto), ma come assunzione di responsabilità in relazione alla Giustizia Sociale, alla scelta degli ultimi, alla difesa dei diritti inalienabili di ogni uomo, dei “clandestini” spesso sfruttati e dati in pasto alle mafie, dei nostri fratelli migranti in ognuno dei quali c’è Dio che si nasconde, un Dio clandestino, come ci ricorda don Ciotti.


Libera, nel suo coordinamento ibleo, rispetto a tutto questo, da che parte sta? Occorrono, per iniziare a rispondere, delle precisazioni di metodo.

Libera,si sa, lavora con le Istituzioni ma non va assolutamente identificata con nessuna amministrazione con cui collabora.

Se ci sono dei progetti di assegnazione di beni confiscati, come quello che a Vittoria ha visto protagonisti gli Scout, o iniziative concordanti con lo spirito dell’Antimafia Sociale, cioè l’Antimafia dei diritti, si lavora insieme e si perseguono obbiettivi comuni. Questo non significa alcuna delega in bianco, come immaginava qualche burocrate, o neanche lontanamente l’esenzione da critiche da parte del nostro movimento. Come cittadini animati da passione civile, ci aspettiamo coerenza tra l’organizzazione di eventi, soprattutto se questi hanno visibilità mediatica, e prassi. Non sarà tollerata, per chi desidera la nostra compagnia, nessuna “schizofrenia”, scollamento tra legalità di facciata e pratiche amministrative a volte opache. Per capirci, sarebbe troppo facile chiedere il logo di Libera da un lato per “percorsi e feste della Legalità”, e poi disattenderne profondamente i valori con il clientelismo e i comitati di affari. In questi primi dieci mesi di vita abbiamo registrato una totale autoreferenzialità della classe dirigente, sia essa di centro-destra o di centro-sinistra. Promuovere la Legalità significa anche avere l’umiltà di concertare quotidianamente con le parti sociali pratiche di buona amministrazione, più che chiamare tutti a raccolta a ridosso di un percorso già preconfezionato, secondo abitudini da sempre presenti nella nostra provincia. Altrimenti poi arrivano le polemiche che non sono solo di forma a cui tutti dobbiamo rispondere.

D’altro canto chi pensa di scagliare Libera contro gli avversari politici o amministrazioni avverse, si sbaglia di grosso! La Memoria delle vittime di mafia che portiamo sulle spalle è troppo pesante per svenderla a beghe di ex compagni di partito! Per questo, nella certezza di interpretare lo spirito degli iscritti, da adesso in poi parteciperemo solo agli eventi costruiti sin dall’inizio insieme alle Istituzioni che chiedono la nostra presenza.

.La Memoria ha un costo, diciamo sempre. Questo costo non è a buon mercato ma è a caro prezzo! Lo tenga presente la nostra classe dirigente. Altrimenti il sacrificio di Falcone, Borsellino, Montana e gli altri eroi anonimi come Roberto Antiochia, agente di scorta che durante le proprie ferie aveva scelto di scortare il Commissario Cassarà e che venne insieme a lui trucidato nell’Agosto ’85, non sarebbero serviti a nulla!

E’ per questo che invitiamo oltre i collettivi, i singoli e le associazioni, tutte le parti sociali, sindacati e rappresentanti datoriali, a unirsi al nostro percorso per il “risveglio delle coscienze” della nostra comunità iblea. E’ per questo che riteniamo un onore la collaborazione con “Il Clandestino”, e preziosa quella con ogni giornalista che oggi resiste e tiene la schiena dritta, il cui ruolo di contro-informazione sarà fondamentale per il radicamento e lo sviluppo di tutto il movimento antimafia ibleo.



Gianluca Floridia – LIBERA Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, coordinamento di Ragusa.

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